Se la Federnuoto dà il via libera titolo sportivo al Waterpolo Brescia Fiorese: «Giocheremo in serie A2 con una squadra a costo zero»
Gabriele Tortelli: giocatore di una Pallanuoto Brescia che non c'è più. Il futuro, salvo sorprese, dovrebbe chiamarsi Waterpolo BresciaFine anticipata. E scioccante. Dopo 15 anni di vita e di attività è giunta al capolinea l'avventura della Pallanuoto Brescia, che si accingerebbe a militare per la sesta volta nel campionato di Serie A2. Ma non lo farà. La sua storia termina qui.
L'epilogo che era stato preannunciato su queste colonne già alla metà del mese di luglio, raccogliendo il timore espresso dal presidente della società Claudio Fontana, si è dunque avverato. Lo stesso Fontana, insieme alla vicepresidente Mina Gussago, ha firmato le carte della richiesta di passaggio del titolo sportivo ad un'altra società, sempre bresciana, che ha dunque un nome diverso: Waterpolo Brescia, sodalizio che fa riferimento a Gianluca Fiorese, fino a ieri responsabile del settore giovanile proprio della Pallanuoto Brescia.
«Le carte sono partite per Roma», conferma Fontana, come a dire che ormai «il dado è tratto». Ma c'è un «se» che pende su tutta questa vicenda: la Federazione accetterà questo passaggio o bloccherà tutto? La palla, insomma, passa in mano a Roma. E alla Fin.
LA FEDERAZIONE Italiana Nuoto, in questo momento, si trova a dover fronteggiare un'emorragia di squadre della serie cadetta senza precedenti. Sono parecchie le società che non hanno ancora rinnovato l'iscrizione al prossimo campionato, edizione 2014/2015. Non si tratta di 2 o 3, ma ben del 50 per cento di quelle che dovrebbero prendere parte alla prossima stagione.
Il problema comune di tutte le società sparite dalla cadetteria è facilmente intuibile: si tratta essenzialmente di mancanza di soldi. Periodo nero, dunque, anche per lo sport, che risente delle difficoltà economiche ad ogni livello e che non può più contare sulle generose sponsorizzazioni degli anni passati.
«Nessuno ha raccolto il mio appello e nemmeno le istituzioni hanno potuto aiutarci: non è più stato possibile nemmeno dilazionare i costi dello spazio acqua come era avvenuto nei tre anni passati, perché anche in Comune i conti vanno gestiti ormai al centesimo», spiega Fontana, che sperava fino all'ultimo di trovare un main sponsor. Un imprenditore in grado di risollevare da solo la situazione economica, come avvenuto tre anni fa per l'An Brescia con l'entrata in campo di Marco e Franco Bonometti con la loro Omr.
«In questi anni abbiamo conquistato diversi risultati sportivi di grande valore con la prima squadra, che era ormai diventata una realtà stabile della serie A2», prosegue Fontana. Una realtà che oggi rischia però seriamente di scomparire. Affondata e stritolata da ostacoli che non si trovano in piscina.
Possono ora ritenersi liberati ufficialmente tutti i giocatori che militavano l'anno scorso nella Pallanuoto Brescia e l'allenatore Giovanni Foresti, che potranno cercare così di accasarsi in altre società. Qualche offerta sembra esser già fioccata da Piacenza (serie B) con ambizioni di salire di categoria sotto la guida di Van Der Meer, ma non solo.
«Quello che ci inorgoglisce maggiormente è l'aver creato un settore giovanile d'eccellenza: sarebbe un vero peccato lasciarlo andare così», si rammarica il presidente Fontana. Ed è proprio in quest'ottica che nasce la Waterpolo Brescia, con l'obiettivo di ereditare in toto il vivaio della vecchia società, settore tecnico compreso con i tecnici Aldo Sussarello e Massimo Castellani. Al primo sarà destinata anche la conduzione tecnica della prima squadra che, a passaggio di titolo sportivo avvenuto, «giocherà in A2 con una formazione di giovani e con quei giocatori della Pallanuoto Brescia che accetteranno di difendere i colori della loro città a costo zero, perché oggi non possiamo permetterci altro», conferma Luca Fiorese, che si ritiene «pronto ad iniziare questa nuova avventura con grande entusiasmo e voglia di puntare soprattutto sul settore giovanile».
LA PALLANUOTO BRESCIA chiuderà così i battenti, dando vita alla Waterpolo Brescia e sperando che questa possa avere maggior fortuna. «Non lascerò comunque solo Fiorese: anche dall'esterno cercherò, se me lo richiederà, di offrigli il mio sostegno», conclude Fontana. Ora non resta che attendere la risposta da Roma.
L'epilogo che era stato preannunciato su queste colonne già alla metà del mese di luglio, raccogliendo il timore espresso dal presidente della società Claudio Fontana, si è dunque avverato. Lo stesso Fontana, insieme alla vicepresidente Mina Gussago, ha firmato le carte della richiesta di passaggio del titolo sportivo ad un'altra società, sempre bresciana, che ha dunque un nome diverso: Waterpolo Brescia, sodalizio che fa riferimento a Gianluca Fiorese, fino a ieri responsabile del settore giovanile proprio della Pallanuoto Brescia.
«Le carte sono partite per Roma», conferma Fontana, come a dire che ormai «il dado è tratto». Ma c'è un «se» che pende su tutta questa vicenda: la Federazione accetterà questo passaggio o bloccherà tutto? La palla, insomma, passa in mano a Roma. E alla Fin.
LA FEDERAZIONE Italiana Nuoto, in questo momento, si trova a dover fronteggiare un'emorragia di squadre della serie cadetta senza precedenti. Sono parecchie le società che non hanno ancora rinnovato l'iscrizione al prossimo campionato, edizione 2014/2015. Non si tratta di 2 o 3, ma ben del 50 per cento di quelle che dovrebbero prendere parte alla prossima stagione.
Il problema comune di tutte le società sparite dalla cadetteria è facilmente intuibile: si tratta essenzialmente di mancanza di soldi. Periodo nero, dunque, anche per lo sport, che risente delle difficoltà economiche ad ogni livello e che non può più contare sulle generose sponsorizzazioni degli anni passati.
«Nessuno ha raccolto il mio appello e nemmeno le istituzioni hanno potuto aiutarci: non è più stato possibile nemmeno dilazionare i costi dello spazio acqua come era avvenuto nei tre anni passati, perché anche in Comune i conti vanno gestiti ormai al centesimo», spiega Fontana, che sperava fino all'ultimo di trovare un main sponsor. Un imprenditore in grado di risollevare da solo la situazione economica, come avvenuto tre anni fa per l'An Brescia con l'entrata in campo di Marco e Franco Bonometti con la loro Omr.
«In questi anni abbiamo conquistato diversi risultati sportivi di grande valore con la prima squadra, che era ormai diventata una realtà stabile della serie A2», prosegue Fontana. Una realtà che oggi rischia però seriamente di scomparire. Affondata e stritolata da ostacoli che non si trovano in piscina.
Possono ora ritenersi liberati ufficialmente tutti i giocatori che militavano l'anno scorso nella Pallanuoto Brescia e l'allenatore Giovanni Foresti, che potranno cercare così di accasarsi in altre società. Qualche offerta sembra esser già fioccata da Piacenza (serie B) con ambizioni di salire di categoria sotto la guida di Van Der Meer, ma non solo.
«Quello che ci inorgoglisce maggiormente è l'aver creato un settore giovanile d'eccellenza: sarebbe un vero peccato lasciarlo andare così», si rammarica il presidente Fontana. Ed è proprio in quest'ottica che nasce la Waterpolo Brescia, con l'obiettivo di ereditare in toto il vivaio della vecchia società, settore tecnico compreso con i tecnici Aldo Sussarello e Massimo Castellani. Al primo sarà destinata anche la conduzione tecnica della prima squadra che, a passaggio di titolo sportivo avvenuto, «giocherà in A2 con una formazione di giovani e con quei giocatori della Pallanuoto Brescia che accetteranno di difendere i colori della loro città a costo zero, perché oggi non possiamo permetterci altro», conferma Luca Fiorese, che si ritiene «pronto ad iniziare questa nuova avventura con grande entusiasmo e voglia di puntare soprattutto sul settore giovanile».
LA PALLANUOTO BRESCIA chiuderà così i battenti, dando vita alla Waterpolo Brescia e sperando che questa possa avere maggior fortuna. «Non lascerò comunque solo Fiorese: anche dall'esterno cercherò, se me lo richiederà, di offrigli il mio sostegno», conclude Fontana. Ora non resta che attendere la risposta da Roma.
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