venerdì 29 agosto 2014

Arbitri, ecco cosa ci aspetta


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L’anno scorso, di questi tempi, le nuove indicazioni della Fina in merito agli arbitraggi furono il problema principale da risolvere per tecnici, giocatori e direttori di gara impegnati ad affrontare la nuova stagione agonistica. Legittimo chiedersi, dunque, cosa ci aspetta quest’anno. E’ una domanda che rivolgiamo a Roberto Petronilli, presidente del Gug.
Ci saranno altre novità quest’anno?
No, l’unica è di carattere organizzativo. La consueta riunione precampionato con arbitri e delegati non avrà luogo più in sede unica, ci saranno tre appuntamenti diversi: il 6 settembre a Ostia, il 13 a Milano, il 20 a Catania. Alla riunione di Ostia prenderà parte anche Gianni Lonzi, faremo un video affinchè le sue indicazioni possano essere ascoltate anche dagli ufficiali di gara presenti a Milano e Catania.
Ecco, appunto: quali saranno queste indicazioni?
Le stesse della scorsa stagione, per dare continuità ad un progetto già avviato: gli arbitri devono evitare di spezzettare continuamente il gioco con fischi inutili, intervenendo solo quando è assolutamente necessario. Devono, inoltre, combattere il gioco duro.
Nella scorsa stagione, però, ancora una volta ci sono state poca omogeneità e tanta confusione. In altre parole, ognuno ha diretto secondo la propria discrezionalità, non secondo le regole, anche e soprattutto in campo internazionale…
Vero, ma non è stato un problema di indicazioni, ma di mancanza di applicazione delle stesse.
Perchè non sono state applicate?
La corretta applicazione dipende dalle capacità degli arbitri, dal loro stato di forma, dalla qualità e dalla quantità degli allenamenti che svolgono.
C’è qualcosa che non ti ha convinto particolarmente?
Da otto anni esistono sanzioni per la simulazione, sanzioni che prevedono per recidività anche il cartellino rosso. Ebbene, in otto anni non c’è stata una sola espulsione, vi sembra mai possibile?
Ed è mai possibile che da sempre il fallo da rigore sia punito secondo la discrezionalità del direttore di gara?
Anche qui è una questione di mancata applicazione di indicazioni chiarissime: il rigore deve essere assegnato soltanto quando il giocatore che subisce il fallo è faccia alla porta. Spesso, invece, il penalty viene concesso erroneamente, e generosamente, anche quando la posizione dell’attaccante è laterale rispetto alla porta avversaria.
Mario Corcione

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