Maurizio Felugo e Felipe Perrone esibiscono la medaglia d'oro degli US Open
Sullo sfondo l'esperienza americana, il Settebello di Campagna e il nuovo Recco di Milanovic. Dopo aver partecipato e trionfato agli US Open con il N.Y.A.C., Maurizio Felugo rientra in Italia e racconta a Waterpolo24 la sua prima estate lontano dagli impegni con la nazionale.
Lo scorso weekend hai esordito agli US Open. C'è qualcosa che ti ha colpito in modo particolare della pallanuoto a stelle e strisce?
Sono rimasto molto colpito soprattutto dell'enorme potenziale che hanno le scuole e le università. A livello scolastico negli Stati Uniti c'è un numero incredibile di praticanti e le infrastrutture di cui dispongono consentono alla pallanuoto di avere un grande appeal.
Vedi nel tuo futuro prossimo un'esperienza all'estero?
Non nascondo che difficilmente mi vedo con una calottina diversa da quella della Pro Recco. Un'esperienza all'estero potrebbe essere una grande avventura, ma reputo ancora troppo premature le offerte che ho ricevuto dall'Europa e da oltreoceano.
Anche se da lontano, stai seguendo il Settebello a Budapest?
Certamente, è impossibile per me non pensare al Settebello. E' una squadra con cui ho un rapporto viscerale.. era dal 2001 che non saltavo un torneo, amichevole o ufficiale che fosse, e considerando le giovanili ho indossato l'azzurro ininterrottamente dal 1997.
Cosa pensi della nazionale attualmente impegnata agli Europei?
Credo che il processo di crescita dei giovani stia dando ottimi segnali. Adesso sono arrivate le partite che contano e serviranno a vedere come reagisce questa squadra contro compagini più rodate. Mi fa piacere vedere i più giovani così determinati, in particolare vedere Stefano Luongo giocare ai livelli del 2010, questo è lo spirito che ci ha permesso di vincere tanto in questi anni.
Che effetto ti fa non essere insieme a loro con la calottina azzurra?
Chi mi conosce sa cosa vuol dire per me la calotta azzurra. Sono in contatto con tanti dei miei compagni e con uno in particolare, quello più alto di tutti (Stefano Tempesti, ndr), non posso pensare di non essere al suo fianco a difendere i colori dell'Italia.
Passiamo adesso alla tua Pro Recco. Con l'arrivo di Milanovic si apre un nuovo ciclo per la tua squadra. Cosa pensi della campagna acquisti?
Ho parlato con Igor Milanovic e sono molto entusiasta di cominciare a lavorare con lui. Ha grande voglia e sono convinto di poter imparare molto da lui. Siamo una squadra che con i nuovi acquisti può vincere tutto e giocare una grande pallanuoto.
Quale sarà il vostro obiettivo primario, il decimo scudetto di fila o la Champions League?
Vogliamo conquistare tutto, senza fare alcuna distinzione.
Da tifoso juventino, cosa pensi dell'addio di Conte?
Penso che un grande allenatore deve dare e pretendere tutto alla sua squadra, e in alcuni casi c'è il rischio di esaurire le forze e nn aver più lo stesso tipo di energia. Credo sia giusto interrompere forse il momento nn era il migliore ma nn sempre si riesce a capire cosa si ha dentro.
Ovviamente la domanda precedente era il preludio per un altro interrogativo… Cosa pensi del dietrofront di Bovo?
Penso che per lui e per noi sarebbe stato molto interessante lavorare insieme, detto questo rispetto la sua decisione e da una parte sono contento perché averlo come avversario è un grande stimolo a dare il massimo.
Questo episodio accentuerà la rivalità tra le due squadre?
Non credo, vedremo.
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