Carlo Santillo - 21 giugno 2014
Montenegro - Australia 8-8 12-9 d.t.r.
(1-2, 3-2, 1-2, 3-2) (4-1)
Montenegro: Radic, Dra. Brguljan 2, Paskovic, Petrovic 2, Dar. Brguljan 2, Draskovic, Janovic 1 (rig.), Cuckovic, Saric, Murisic 1, Klikovac, Jokic, Scepanovic. Allenatore: Perovic
Australia: Clark, Campbell 1, Ford, Cotterill, Power, Gilchrist 1, Roach 3, Younger 2, Edwards, Martin, Emery, Miller 1, Slade. Allenatore: Fatovic
Note: uscito per limite di falli Klikovac (M) nel secondo periodo e Younger (A) nel quarto.
Superiorità numeriche: Montenegro 4/9 + 1 rigore, Australia 3/8.
Arbitri: Peila (USA) e Alexandrescu (ROU).
Sequenza rigori:
9-8 Janovic (MNE)
9-9 Campbell (AUS)
10-9 Saric (MNE)
X Gilchrist (parato),
11-9 Darko Brguljan (MNE)
X Cotterill
12-9 Petrovic
FINALI - Obiettivo centrato per la formazione montenegrina che, grazie a tiri di rigore, supera (12-9) l'ottima Australia di mister Fatovic. Non una grande prestazione per i vice campioni del mondo che, costretti ad inseguire per tutta la durata del match, trovano il pareggio con Murisic a otto secondi dalla fine.
Quando Miller, a 40" dalla fine del match, gira in rete un assist di Campbell, sembra ormai fatta per l'Australia che avrebbe ampiamente meritato di chiudere la propria World League al terzo posto. Lo sport, però, spesso è crudele, ingiusto, non sempre premia chi è stato più bravo, e così, dopo il pareggio di Murisic, centroboa classe '92 in forza al Primorac Kotor e recentemente accostato all'Acquachiara, i rigori sorridono ai montenegrini che, dopo gli errori di Gilchrist e Cotterill, trovano con l'ex Savona Petrovic il gol che vale loro il terzo posto finale. Il Montenegro, dunque, bissa il traguardo raggiunto nella passata edizione ma, senza dimenticare le pesanti e numerose assenze, torna in patria con la consapevolezza che serviranno prestazioni di tutt'altro spessore per ben figurare ai prossimi Europei di Budapest. Anche oggi, infatti, Draskovic e compagni hanno evidenziato tutti i loro limiti contro una difesa ben organizzata come quella australiana che, con un'ottima zona, ha letteralmente imbrigliato le trame offensive avversarie. Basti pensare che il primo gol ad uomini pari è arrivato solo nel terzo parziale quando Drasko Brguljan, con un siluro dalla distanza, trova l'angolino alto alla destra di Clark, ottima la prova del numero uno australiano, ed il punto del 5-5. Male, invece, il posillipino Klikovac, capace di commettere tre falli gravi nel giro di circa 10' di gioco, e l'estremo difensore Radic che, sebbene pari due rigori su tre, si porta sulla coscienza più di una rete. Per quanto riguarda, invece, i ragazzi di mister Fatovic, già detto della perfetta impostazione difensiva, va sottolineata un'altra buona prova dell'attaccante del Ferencvaros Roach, top scorer dell'incontro con tre reti, che dopo 3' dall'inizio della sfida ha già scritto per ben due il proprio nome a referto (0-2). In evidenza anche Younger, doppietta per lui, che mette a segno il gol più bello della partita quando, sul punteggio di 5 pari, elude la marcatura di Darko Brguljan e con una splendida beduina gira alle spalle di un incolpevole, questa volta si, Radic. Applausi a scena aperta, dunque, per la giovane formazione australiana che chiude la competizione davanti a formazioni, almeno sulla carta, più titolate, ossia Brasile e Stati Uniti.
Prima della sfida tra Montenegro ed Australia, si sono disputate le altre gare per decidere le posizioni dal quinto all'ottavo posto. Gli Usa, vera delusione di questa World League, superano il Canada (14-11) e chiudono al quinto posto. Decisivo il terzo parziale di gioco (4-1) che consente agli statunitensi, trascinati da Samules autore di un poker, di scavare un solco incolmabile tra le due formazioni. Ai canadesi, dunque, non bastano le triplette dei soliti Constantin-Bicari e Boyd e pagano a caro prezzo la scarsa precisione con l'uomo in più (3/11). Mister Beslin, però, può lo stesso essere soddisfatto per le prestazioni offerte dai suoi ragazzi, forse la sorpresa più bella del torneo. Decisamente più equilbrato, invece. il match tra Brasile e Cina che si è chiuso con la vittoria di misura (8-7) dei sudamericani. La gara, infatti, si sblocca solo nell'ultimo parziale quando i ragazzi di mister Malara, ormai stremati, cedono sotto i colpi dei vari Delgado (3) e Guillermo Gomes (2). In ogni caso, ogni giudizio sulla formazione allenata da Rudic, ancora alla ricerca di una propria identità, deve essere necessariamente rimandato quando i verdeoro potranno fare affidamento sui naturalizzati Soro, Perrone e Vrlic.
Usa - Canada 14-11 (3-3, 2-2, 4-1, 5-5)
Usa: Baron, Bell, Obert, Rosenthal 1, Daboud 1, Cleary, Samuels 4, Bonanni 2, Bowen 2, McConnel 1, Kimbell, Mann 3, Sibley. Allenatore: Udovicic
Canada: Randall, Kudaba 1, Vikalo, Constantin-Bicari 3, Boyd 3 (1 rig.), Robinson 2, Taschereau 1, Graham, Radojcic, Conway, Kappos 1, McElroy, Aleksic. Allenatore: Beslin
Note: nessuno uscito per limite di falli. In porta per il Canada il numero 13 Aleksic. Superiorità numeriche: Usa 8/9, Canada 3/11 + 1 rigore. Arbitri: Gaber (EGY) e Putnikovic (SRB)
Cina - Brasile 7-8 (2-1, 1-1, 2-2, 2-4)
Cina: Liang, Tan 1 (rig.), Li, Xie, Guo 2, Pan, Z. Chen, Gu, Dong, J. Chen, Zhang 3, Liang 1, Qiu. Allenatore: Malara
Brasile: Antonelli, Crivella, G. Gomes 2, Coutinho, M. Franco, B. Gomes 1, Delgado 3, Felipe Silva 1, Rocha, R. Franco, Guimaraes 1, Correa, Bezerra. Allenatore: Rudic
Note: uscito per limite di falli Rocha (B) nel quarto periodo. Superiorità numeriche: Cina 4/8 + 2 rigori di cui uno fallito da Tan, Brasile 6/10. Arbitri: Dykman (CAN) e Moller (ARG)
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