Giulio D'Onofrio - 27 giugno 2014
Sarà l’ex tecnico del Partizan, Igor Milanovic, a prendere il testimone da Pino Porzio alla guida della formazione ligure, che punta a tornare a primeggiare in Europa e a infilare il decimo scudetto di fila.
Le strade di Igor Milanovic e della Pro Recco erano destinate ad incrociarsi. Esattamente da quando, tre stagioni fa, alla guida del “suo” Partizan il tecnico serbo batté la favoritissima squadra ligure, ricca dei campionissimi messi insieme dal Presidente Volpi, durante le Final Four di Champions League giocate a Roma. In quella occasione ci fu la più classica delle trasposizioni nella realtà del mito di “Davide contro Golia”, dove il più piccolo – in termini economici e di valori in acqua – vince sul colosso. A distanza di tre anni, la dirigenza recchelina chiede proprio a lui di riportare il sodalizio ligure sul gradino più alto d’Europa, ovvero nel luogo che più gli compete, come dimostra l’albo d’oro della massima competizione per club negli ultimi dieci anni.
Classe ’65, ha legato la propria carriera da allenatore ai soli colori bianconeri del Partizan, con cui ha vinto due scudetti, tre Coppe nazionali, oltre alla Champions già citata. Da giocatore muove le prime bracciate nella città natale, dove resta fino al 1989 facendo piazza pulita di qualsiasi trofeo sul fronte interno. Centroboa di ruolo, rappresenta uno dei giocatori di maggior classe della sua generazione (come testimoniato anche dall’ingresso nella Hall of Fame, ndr), potendosi anche fregiare di un record, spezzato solo dalla grande Ungheria degli anni 2000: la conquista di due ori olimpici consecutivi nel 1984 a Los Angeles e nel 1988 a Seul (in entrambe le circostanze contro gli Stati Uniti, ndr). Non solo la vittoria alle Olimpiadi, le sue 349 partite con la calottina della Jugoslavia vengono arricchite anche dalle vittorie ai Mondiali e agli Europei. Lascia il Partizan nel 1989 per accettare l’offerta della Mladost Zagabria, prima di scegliere i grandi rivali della Stella Rossa. Terminato il contratto con l’altra squadra di Belgrado, Milanovic arriva anche in Italia, giocando nella Roma di Nando Pesci. Resta una sola stagione nel bel Paese, ma delizia le piscine di tutto lo stivale con le sue giocate. Un’altra tappa tra Budva e Catalunya, prima di chiudere il cerchio della propria carriera ritornando alla casa madre.
La dirigenza del Partizan, una volta appesa la calottina al chiodo, gli offre la grande chance in panchina all’indomani dell’addio di Dejan Udovicic. Non si lascia trovare impreparato e bagna il suo nuovo esordio con quella che ne ha sempre accompagnato l’intera carriera, la vittoria. Lascia l’incarico ad uno dei suoi ragazzi, quel Vujasinovic cercato insistentemente proprio dalla Pro Recco, prima dell’annuncio a sorpresa di ieri che lega l’allenatore ai liguri per la prossima stagione. Ancor prima di iniziare il proprio incarico, Milanovic può già considerarsi a pieno titolo nella storia del club: è infatti il primo allenatore a straniero a sedersi sulla panchina biancoceleste nei suoi centouno anni di storia.
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