Riportiamo una intervista di Mario Crorcione a Mladen Klikovac, pubblicata sul sito Waterpolo development world ( http://www.wpdworld.com ) qualche tempo fa.
Perchè nazionali come Croazia, Montenegro e Serbia possomno permettersi il lusso di rinunciare a giocatori di grandissimo valore un po’ in là con gli anni (vedi Zlokovic per il Montenegro) senza subire conseguenze? La risposta è semplice: perchè i tre Paesi pallanuotisticamente più evoluti dell’ex Jugoslavia producono un numero talmente elevato di atleti di valore da avere sempre ricambi all’altezza.
Campioni si nasce, certo, ma il talento va scoperto e poi coltivato adeguatamente per far sì che la sua crescita avvenga nel migliore dei modi. Ne parliamo con Mladen Klikovac, responsabile del settore giovanile del Primorac Kotor, società montenegrina.
Qual è il segreto di questa fonte inesauribile di ricambi?
I ragazzi devono avere il primo contatto con il pallone in età giovanissima, questo è il primo dogma.
Un concetto che da noi in Italia sta prendendo sempre più piede grazie anche al lavoro dell’Associazione Waterpolo Development ed al suo Festival Haba Waba. Ma poi cosa bisogna fare?
Questi ragazzi devono cominciare a giocare con una certa fequenza. Da noi è stato avviato un progetto, voluto fortemente dall’attuale c.t. del Montenegro Perovic, che prevede la disputa di ben 6 campionati che coinvolgono anche le categorie 2003 e 2002. Vi prendono parte attualmente sei società: le montenegrine Budva, Bijela, Jadran Herceg Novi e Primorac Kotor e le croate Cavtat e Jug. La fase regolare si gioca in concentramenti in unica sede, poi c’è l’assegnazione del titolo con una Final Six o Final Four, a seconda delle categorie.
Ma dove sta la particolarità?
Sta nel fatto che ogni campionato, a seconda dell’età, si svolge con campi di gioco, porte, palloni e regole diverse secondo il seguente schema:
Anno | Campo | Porta | Pallone | Giocatori per squadra | Zona | Tirodirettooltre 5 mt. |
2003 | 20 x 16 | 2,50 x 75 | n. 3 | 17 | no | no |
2002 | 22 x 16 | 2,75 x 75 | n. 4 | 15 | no | no |
2001 | 22 x 16 | 2,75 x 75 | n. 4 | 14 | no | si |
2000 | 25 x 16 | 2,90 x 75 | n. 4 | 14 | si | si |
1999-98 | grande | normale | n. 5 | 14 | si | si |
97-96 + tre 95 | grande | normale | n. 5 | 14 | si | si |
Come si può vedere, c’è per le categorie più giovani l’obbligo di giocare a pressing e il divieto di utilizzare il tiro diretto da oltre cinque metri.
In altre parole, a ciascuno il suo…
Esatto. Progressivamente, assieme all’atleta, crescono le dimensioni del campo di gioco, della porta e del pallone. Ciò è di fondamentale importanza per lo sviluppo tecnico e tattico del giovane giocatore.
Ma occorrono, per garantire questo sviluppo, anche tecnici qualificati ed esperti. In Italia, invece, molte società affidano le categorie giovanili ad allenatori alle prime armi che non hanno ancora conoscenze sufficienti per svolgere nel migliore dei modi questo lavoro. E da voi?
In Montenegro negli ultimi anni c’è stato il ritorno di atleti di grande valore che giocavano all’estero e che oggi si occupano con profitto anche delle categorie giovanili come Gojkovic, Uskokovic, Vukanic, Vicevic, tanto per fare qualche nome.
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