domenica 18 maggio 2014

PRO RECCO CAMPIONE 2014



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PRO RECCO-BRESCIA 12-7 (2-2; 6-1; 3-2; 1-2)

Pro Recco: Tempesti, Lapenna F. 1, Jokovic 3 (2 rig.), Figlioli 2, Giorgetti 1, Felugo 1, Giacoppo 1, Aicardi, Figari 2, Fondelli A., Ivovic, Gitto N. 1, Pastorino. All. Porzio.
Brescia: Del Lungo, Valentino, Presciutti C. 1, Legrenzi, Molina 3, Rizzo, Giorgi, Nora, Presciutti N. 1, Bodegas, Di Fulvio F. 2, Napolitano, Dian. All. Bovo.
Arbitri: Caputi e Bianchi.
Note: nel secondo tempo espulso Giorgi (B) per un colpo ad Aicardi (R); nel terzo tempo ammonito Porzio (all. Recco) per proteste.

PARLANO I CAMPIONI D’ITALIA (interviste di Guido Martinelli)
Pino Porzio: E’ uno scudetto, qualunque società festeggerebbe per un anno. La Pro Recco già da domani penserà alla Coppa dei Campioni che è il traguardo più importante. Coppa Italia e scudetto sono due traguardi intermedi per la Pro Recco, abbiamo lavorato per raggiungere questo traguardo ma è soprattutto il lavoro di preparazione per un traguardo finale che consideriamo basilare”.
Stefano Tempesti: “Festeggiamo solo questa sera e domenica. Da lunedi saremo a Barcellona per una serie di allenamenti . Ci mancava questo tasselllo per incorniciare una bella stagione che però è ancora parziale”.
Maro Jokovic: “Sono molto contento perchè dopo due gare difficili abbiamo dimostrato che siamo forti. E’ un sapore diverso da quello che ho provato in Croazia, molto intenso”.
Pietro Figlioli: “E’ stato un anno particolare. Sono contento. Loro ci hanno fatto soffrire, ma abbiamo dimostrato che siamo forti. La differenza fra le prime due partite e questa è che non siamo stati noi per due gare. Quando abbiamo giocato da Pro Recco abbiamo dimostrato che non c’è squadra che possa competere con noi”.
Maurizio Felugo: “Siamo felici perchè con 9 scudetti consecutivi abbiamo eguagliato il record di Eraldo Pizzo che sta in acqua tutti i giorni con noi e che proprio nel giorno dello scudetto non è qui per una leggera indisposizione. E’ a lui che dedichiamo questa vittoria e anche a Gabriele Volpi che ha avuto un piccolo infortunio al polso e non può essere qui”.

FOTO Gianni Fedele (clicca sull’immagine per ingrandirla)
LA PARTITA VISTA IN TIVU’
Il più bello. Il nono scudetto consecitivo della Pro Recco è il più bello degli ultimi anni. Perchè i biancocelesti di Porzio hanno dovuto combattere con una squadra, il Brescia, che mai come stavolta ha dato filo da torcere a Tempesti e compagni. Anche se gara 3 è stata meno difficile del previsto per la formazione ligure.
Porzio smentito. Prima della partita, Pino Porzio aveva detto al microfono di Dario Di Gennaro: “Anche questa partita si deciderà nelle ultime battute”. E’ stato smentito, già alla fine del secondo tempo (8-3) la Pro Recco aveva messo una solidissima ipoteca sul suo 28° scudetto.
Grande intensità. Francesco Postiglione a fine gara spiega così il netto successo sul Brescia: “Rispetto alle due precedenti gare di finale, la Pro Recco ha fatto registrare un cambio di marcia come intensità di gioco”.
Numeri. Ma, rispetto alle prime due partite, è aumentata (e notevolmente) anche la precisione dei biancocelesti in fase di conclusione: La Pro Recco ha chiuso con un 12 su 21 globale (57%), ma è il dato dei due tempi centrali a colpire maggiormente: 9 gol su 12 conclusioni, 75%.
Jokovic e Figlioli. Prima della gara, Porzio aveva detto: “Mi aspetto molto da Jokovic e Figlioli”. E’ stato accontentato, ma sono stati Figari e Tempesti i più bravi nella squadra di Porzio, mentre nel Brescia si sono distinti Di Fulvio e Molina.
Errori. Guardando la percentuale del Brescia con l’uomo in più (5 su 15) si può pensare che è stato l’imprecisione al tiro il vero problema della squadra di Bovo questa sera. Invece, a fare pendere il piatto della bilancia dalla parte del Recco sono state alcune ingenuità difensive che hanno consentito alla squadra di Porzio di prendere il largo nel secondo parziale, dopo il 2-2 del primo periodo. Innanzitutto “la dormita che ha permesso a Lapenna di raccogliere indisturbato il tiro di Giacoppo ribattuto dal palo”, questo il commento di Dario Di Gennaro dopo il gol del 3-2. Poi l’eccessiva confidenza data a Felugo in occasione del gran tiro da fuori che ha portato la Pro Recco sul +2 e “soprattutto le due controfughe che hanno portato al gol prima Figari e poi Figlioli – ha sottolineato Sandro Campagna al microfono di Di Gennaro -: due gol che hanno ammazzato il Brescia”.
Bovo. “Non voglio prendere più gol a uomini pari”, dice ai suoi uomini Bovo cercando di correre ai ripari durante un time out. Ma dopo il 6-3 realizzato da Di Fulvio, che poteva ridare fiducia ai lombardi, arriva il nuovo +4 di Figlioli. E qui si capisce che soltanto un miracolo potrebbe consentire al Brescia di capovolgere la situazione. Anche perchè dalla Pro Recco, incitata da Porzio ad insistere, non arriva alcun segnale di cedimento.
Stizza. Su punteggio di 9-4 Felugo, nel l’accomodarsi in panchina, si lascia andare ad un gesto di stizza. “In una partita come questa tutti vorrebbero giocare sempre, a nessuno fa piacere essere sostituito”, commenta Di Gennaro.
Tempesti. Nel quarto tempo è Tempesti-show: una parata miracolosa dietro l’altra impediscono al Brescia di fare centro. La squadra di Bovo ci riesce solo con una tripla superiorità numerica (rete di Molina 11-6) e con l’ultima segnatura del campionato 2013-2014, che porta la firma di Nicholas Presciutti. “Tempesti è cresciuto in maniera impressionante rispetto alle precedenti due gare di finale”, commenta Postiglione. E speriamo che cresca ancora – aggiungiamo noi: sta per arrivare la Final Six.
Mario Corcione

Figari migliore in acqua in gara 3 assieme a Tempesti
IL COMUNICATO DELLA PRO RECCO
La Pro Recco conquista lo scudetto 2013-14 (nono consecutivo, eguagliato il record dal 1964 al 1972) al cospetto di una piscina stracolma, bollente, infiocchettata all’inverosimile di biancoceleste dal lavoro puntiglioso e paziente dei suoi tifosi che vi hanno lavorato un giorno intero.
Appesi alle ringhiere altrettanti scudetti colorati quanti sono i successi della gloriosa società di casa in campo nazionale ed internazionale. Presenti grosse personalità: Paolo Barelli, presidente Fin, il vice Ravina, il presidente del Comitaro Regionale Todiere, l’allenatore della Nazionale Campagna, Gianni Lonzi, il mitico Alberto Alberani. Da Napoli Riccardo Scognamiglio e tanti altri ex innamorati della pallanuoto.
E’ Jokovic la spina nel fianco della difesa bresciana nei primi minuti: dopo 22 secondi da posizione uno, angolatissimo, sorprende Del Lungo che non aspettava la conclusione, 1-0; dopo poco serve Aicardi che per un soffio è anticipato da Del Lungo. Il Brescia spreca la prima superiorità (fuori Figlioli) poi pareggia ad uomini pari con l’ex Molina con tiro dai cinque metri, e sembra essere equilibrio infinito.
Bovo gioca con doppio centro, Napolitano e Bodegas, che però parte da dietro e rinforza la fase difensiva. Anche la Pro fallisce una superiorità numerica: fuori Napolitano, ribatte Del Lungo. A 53″ dal termine la Pro Recco passa in vantaggio. Rizzo commette un’ingenuità allontanando la palla a gioco fermo, Caputi lo manda nel pozzetto e Giacoppo trasforma da posizione centrale dopo una serie di belle finte. Nei restanti secondi succede molto. Una superiorità numerica del Brescia (fuori Felugo che si meraviglia) è sventata da Tempesti con un miracolo, ma sull’azione successiva pareggia Di Fulvio: mancano 2” alla sirena, e per il Brescia sembra diventata un’abitudine.
In inizio di secondo quarto  Nora subisce l’espulsione, Giacoppo colpisce il palo, tap-in di Lapenna a porta vuota, 3-2. Il Brescia fallisce il pareggio su superiorità, Felugo lo castiga con il gol del +2 al cospetto di una piscina che esplode. Fin qui la Pro vince sulle superiorità (2 su 3 contro 0 su 3). La squadra di Porzio decolla: Figari, mezza vasca di nuoto, poi sfodera il destro che sorprende Del Lungo, 5-2.
Capolavoro del Recco: Aicardi si libera, serve Figlioli in posizione 5, finta dell’australiano e colomba precisa incrociata al di là di Del Lungo. La palla ci mette un’infinità ad entrare per il maggior ‘pathos’ dei tifosi.
Di Fulvio prova a riaprire la gara, con un destro che prende Tempesti in controtempo, 6-3. Ma la Pro Recco di questa sera è un’altra cosa rispetto alle prime due partite, mostruosa per intensità: pochi secondi e Figlioli ristabilisce il +4: tiro da 7 metri, Lapenna disturba la visuale di Del Lungo che tocca e si fa carambolare la palla in rete. Intanto la squadra di Bovo sbaglia 4 superiorità consecutive.
A uomini pari la Pro Recco non può insistere sul centro, perchè Bodegas tiene bene Aicardi: quindi il palleggio laterale è Figlioli-Giorgetti, ripetuto; l”ungherese sfodera un destro senza pietà, 8-3. Giorgi colpisce Aicardi al naso, Bianchi lo espelle per gioco violento. Per il finalese vengono chiesti i tre minuti per assistenza medica. Il dott Majetta fa il miracolo ed Aicardi, dolorante, rientra. Il risultato del secondo parziale è impietoso per il Brescia, 6-1 con quattro gol consecutivi dei Porzio-boys.
Il Brescia ha voglia di accelerare e questa volta non rinuncia alla conquista della palla al centro, ma il risultato è lo stesso, vince Figlioli. Non trova spazi la squadra di Bovo, Bodegas deve tirare da lontanissimo. Giorgetti subisce un’espulsione tutta da raccontare. Subisce fallo, Caputi lo inverte. Il recchese pensa che abbia fischiato a suo favore e tira in beduina. Caputi lo espelle. Sulla conseguente superiorità Molina segna lo 8-4 ,trasformando il primo uomo in piu dopo 7 tentativi. Lo fallisce clamorosamente la Pro su doppia espulsione (prima Bodegas, poi Presciutti): è Fondelli che non trova il varco.
Esce Molina, il passaggio di Jokovic è intercettato, ma finisce per favorire Gitto che scaglia in rete con rabbia inaudita e poi chiama a gran voce l’esultanza del pubblico. Lapenna conquista un 5 metri da parte di Bodegas in marcatura: batte Jokovic, traversa-rete con la deviazione minima di Del Lungo. La coppa sta prendendo  la via della Liguria (10-4)
Il Brescia accorcia con Christian Presciutti, la sua seconda superiorità sfruttata, ma non ne poteva fare a meno: nella stessa azione sono espulsi tre recchesi, Felugo, Ivovic e Figari, 10-5. Presciutti affonda Figlioli che riceve da Jokovic, rigore. E’ il secondo ed il croato trasforma senza esitazioni, 11-5. Aicardi non rientra più ma la Pro ha altre soluzioni, si alternano la punte, Giacoppo è il più avanzato.
Ad inizio quarto tempo solita manfrina a centrovasca per la conquista della palla. La rinuncia del Brescia è sonoramente fischiata. Tempesti ritorna all’apice della forma, respinge in inferiorità su Bodegas. Rientra Aicardi e va nel pozzetto, ma si salva una difesa imperforabile della Pro Recco.
Segna Molina in fase di 6 contro 6 (espulsione doppia di Aicardi e Di Fulvio, la seconda decretata dagli arbitri). Tempesti ha tempo di effettuare un altro miracolo, poi segna il 12-6 Figari, che poco dopo esce definitivamente: nell’azione segna il secondo dei Presciutti, Nicholas, 12-7.
Ad esaltare la piscina è ancora Tempesti con un ennesimo intervento prodigioso. Il tempo restante è per i festeggiamenti di rito, succoso antipasto di una notte dolcissima per i liguri.
Guido Martinelli
***
IL COMUNICATO DEL BRESCIA
All’An Brescia non riesce l’impresa: a Sori, nella bella della finale scudetto, i ragazzi di Sandro Bovo vengono sconfitti 12 a 7 (2-2, 6-1, 3-2, 1-2, i parziali) dalla Pro Recco che, così, si laurea campione d’Italia per la ventottesima volta. Dopo le ottime prestazioni in gara 1 e in gara 2, per fare il passo decisivo, occorreva una prova tutta grinta e senza sbavature dal punto di vista tecnico: per quel che riguarda la generosità, la voglia di provarci, il compito è riuscito, sotto il puro aspetto del gioco, invece, qualcosa è andato storto – in particolare nella seconda frazione -, e la formazione di Pino Porzio non si è fatta pregare nell’approfittare delle situazioni favorevoli. La cronaca del secondo tempo evidenzia una certa imprecisione in superiorità (zero centri su cinque uomini in più), a fronte di due controfughe subite, più alcune distrazioni difensive. In ogni caso, il grande cuore di Presciutti e compagni non è mai venuto meno, e questo anche grazie al caloroso sostegno dei tanti tifosi bresciani accorsi in Liguria per stare vicini ai propri beniamini; sintetizzando, se la lucidità è stata un po’ intermittente, la determinazione e la tenacia non sono mai mancate. Ma va da sé che per vincere contro un team di livello come il Recco, non basta avere lo spirito indomito dimostrato stasera, e giustamente applaudito dal pubblico biancazzurro. Dunque, onore ai vincitori, e, senz’altro, onore ai vinti; e adesso massimo impegno per preparare al meglio la Final six di Barcellona, prestigioso traguardo guadagnato con fatica e merito.
«Era la prima volta – dichiara il presidente dell’An, Andrea Malchiodi – che ci giocavamo il titolo alla pari: abbiamo iniziato col piglio giusto, poi, la concomitanza, nel secondo periodo, di errori in fase conclusiva e alcune disattenzioni in copertura, ci è costata cara: per tanto che si possa lottare, con il Recco non ci si può permettere di finire sotto di cinque reti. Son stati sei minuti di buio a decidere la sfida. Sono, comunque, contento di quanto hanno fatto i ragazzi: la terza finale consecutiva e le finali di Champions sono traguardi che rendono la stagione straordinaria. Il gruppo è cresciuto in maniera netta e sensibile, ed essere arrivati a un soffio dallo scudetto è motivo di orgoglio. Altro dato positivo riguarda l’essere riusciti a creare entusiasmo intorno alla squadra; mai come quest’anno abbiamo avuto un pubblico così caloroso e partecipe, e colgo l’occasione per ringraziare tutti i nostri tifosi. Detto questo, da parte mia, è doveroso fare i complimenti ai vincitori».
Stefano Gussago

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